Il 27 gennaio si celebra il giorno della memoria per ricordare le vittime dell’Olocausto. La data del 27 gennaio è stata decisa nel 2005 dall’Assemblea delle Nazioni Unite che ha fatto riferimento alla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dei russi il 27 gennaio 1945.
«Povertà, emarginazione, discriminazione. Subite da un popolo che ha un governo corrotto, che nulla fa per la sua gente. Se non ci sei stato, in Nigeria, non riesci a immaginare com’è. Davvero non puoi».
Quando gli chiedo: «Ma che Paese è quello?» Francesco Sincich, antropologo (e anche fotografo e documentarista), che in Nigeria ci è andato per Medici senza Frontiere, mi risponde così. «Non puoi neppure immaginarlo».
Sono passati più di 20 anni dall’uccisione in Somalia dell’inviata della Rai Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin e di quell’omicidio non si conosce ancora la verità. È uno dei grandi misteri del nostro Paese, una delle vergogne italiane.
Avevano pagato mille dollari ciascuno ai trafficanti libici per poter salire sulla barca che li avrebbe portati in Italia. E quando finalmente era arrivato il loro turno, là nel porto di Misurata, Anaya, ragazza etiope di 26 anni sposata a un eritreo, era ormai incinta di nove mesi.
«Da dove vieni tu, dall’Italia? E cosa fai in Malawi? Vuoi ascoltare la mia storia? E allora eccola, la mia storia.
Mi chiamo Mary e ho 26 anni. Abito a un’ora a piedi da qui, un’ora quando non piove perché se la strada diventa fango, allora posso metterci mezza giornata o non arrivare affatto.