Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato la chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius di Sos Meditérranée, con personale di Medici senza frontiere, che si trova in navigazione nel Mediterraneo.
Sull’imbarcazione ci sono 629 tra uomini, donne e bambini, naufraghi provenienti dal Nordafrica: la nave si trova a 43 miglia da Malta e il ministro Salvini ha scritto alle autorità de La Valletta per comunicare che spetta a loro concedere il via libera all’attracco.
Il Viminale non intende autorizzare l’ingresso della Aquarius in un porto italiano. Una sfida all’Europa alla quale si ricorda che l’Italia non può essere lasciata da sola a gestire l’emergenza.
Ma ci sono sindaci che a lasciare 629 persone in mare non ci stanno, che si ribellano.
Come il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris: «La mia città è pronta, senza soldi, a salvare vite umane. Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli.
Quella di Salvini è una decisione brutale e contro ogni legge nazionale e internazionale. Così come, se confermata, ci pare sbagliata la dichiarazione di estraneità del governo maltese.
Contro le decisioni brutali che mettono a repentaglio vite umane e contro i palleggi, Napoli, città solidale da sempre schierata con chi chiede di essere aiutato, scende in campo: il porto sia aperto, si organizzino subito aiuti e assistenza. La vita umana per noi continua ad avere un valore assoluto, senza distinzione di colore di pelle».
Insieme a De Magistris si sono detti disponibili a far attraccare l’Aquarius anche i sindaci di Messina Renato Accorinti («Siamo città dell’accoglienza e lo saremo anche questa volta») e di Palermo Leoluca Orlando: «Palermo sarà sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Quelle navi e quegli uomini che rispettano la legge del mare e la legge internazionale, sottraendo alla morte uomini, donne e bambini che alcuni vorrebbero consegnare nelle mani della criminalità internazionale».
Sulla situazione, che è in continua evoluzione, Medici senza Frontiere ha reso noto un commento. «La nave Aquarius sta continuando la sua navigazione verso nord con 629 persone, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte, che sono state salvate e trasferite a bordo la notte scorsa sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana. La Aquarius sta ancora aspettando l’assegnazione di un porto sicuro. L’Italia ha chiesto alla Guardia Costiera di Malta di poter sbarcare a Malta tutte le persone soccorse. Msf ha visto inoltre le dichiarazioni del Ministro degli Interni italiano riportate dai media secondo le quali i porti italiani sarebbero chiusi alla Aquarius se Malta dovesse rifiutare lo sbarco sull’isola delle persone soccorse.
Msf teme che ancora una volta la politica degli stati europei sia posta al di sopra delle vite delle persone. La priorità deve essere la sicurezza e il benessere delle persone a bordo».
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A mezzanotte di domenica la Aquarius ha ricevuto l’istruzione dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo (MRCC) di Roma di restare in standby nella posizione attuale (35 miglia dall’Italia e 27 miglia da Malta).
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