Baglioni, i migranti, Sanremo (e la libertà di dire ciò che si pensa)

Avevo 15 anni e più che per la maglietta fina di Questo piccolo grande amore, trattenevo il respiro, come faccio ancora oggi quando sono emozionata, ascoltando Poster, canzone nella quale un Claudio Baglioni parecchio giovane, occhioni tristi, riccioloni sulle spalle, un po’ bietolone nel complesso, gridava (letteralmente): «Tu che intanto sogni ancora /sogni sempre/sogni di fuggire via/E andare lontano lontano/Andare lontano lontano». Che poi era quello che desideravo fare io davvero. E mi stupivo che un tipo così sapesse interpretare tanto bene quello che non riuscivo a spiegare neppure a me stessa. Continua la lettura di Baglioni, i migranti, Sanremo (e la libertà di dire ciò che si pensa)

Quel giorno ad Alba, accanto ad Amos Oz

Quando due anni fa, ad Alba, mi sono seduta accanto a lui – il grande scrittore che qualche ora dopo avrebbe ricevuto il riconoscimento della sezione La Quercia del Premio Bottari Lattes Grinzane – ho pensato di aver esaudito uno dei desideri della mia vita. Ero vicina a uno degli autori che più amavo, un punto di riferimento della letteratura. Oggi Amos Oz se ne è andato a 79 anni ed è un dolore vero.

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A Taranto apre il museo Sant’Egidio con il murales sull’Ilva

Tra tante, importanti opere d’arte, ce n’è una in particolare che farà battere il cuore al visitatore che entrerà nel nuovo museo-pinacoteca Sant’Egidio a Taranto.

E’ il murales intitolato “Luci e ombre nel creato” che, all’ingresso del salone dell’ex sacrestia del convento di San Pasquale Baylon, ritrae San Francesco con le mani protese verso il cielo, affacciato davanti agli stabilimenti industriali dell’Ilva per denunciare “la devastazione ambientale e umana” che ha subìto la città pugliese.

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Le storie di tanti “ex rottami” nel calendario Palla 2019

L’altra sera, durante la presentazione del suo ultimo libro “I tacchini non ringraziano” (Salani) il grandissimo Andrea Camilleri ha raccontato la storia del gatto con cui ha vissuto 18 anni. Lo aveva salvato da un gruppo di ragazzini che lo stavano “usando” come pallone in una crudelissima partita, portato da un veterinario “che, mi scusi, ma io ho curato sempre cavalli e mucche e mai un gatto”, affidato alle cure della figlia Mariolina che, mese dopo mese, lo aveva guarito soprattutto grazie all’amore.

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Due o tre cose che penso sul Caffè di Gramellini su Silvia, rapita in Kenya

Il pezzo qui sotto è stato scritto il 23 novembre 2018. Silvia Romano è stata liberata il 9 maggio 2020.

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Succede questo. Che il Grande Giornalista scriva una cazzata sulla prima pagina del Corriere della Sera. Niente di strano e niente di scandaloso, anche ai Grandi succede di scrivere cazzate.

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