«Ue’ marxisti, quest’anno il White Christmas party non è al circolino, sbrigatevi…». Chi diavolo sono quei quattro sfigatoni vestiti con sciarpona rossa, camicia a quadretti, giacche che ricordano un po’ l’eskimo di altri tempi, piantati davanti a una sezione chiusa del Pd, serranda abbassata in uno stabile popolare, con scritte di writer sui muri?
Le mamme hanno bisogno di aiuto. Anche quelle assassine
Io non so se Veronica Panarello, mamma di Loris, il bambino ucciso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, sia davvero colpevole. È una storia, quella che la vede protagonista, che si complica ogni giorno di più, mentre assume i tratti di un brutto romanzo giallo.
Mi fanno paura i processi sommari e ancor più quelli che “si celebrano” sui giornali. E io di Veronica so solo quello che leggo e vedo in tv: non è detto che sia la verità.
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Là, nel mare tra l’Africa e l’Italia…
Avevano pagato mille dollari ciascuno ai trafficanti libici per poter salire sulla barca che li avrebbe portati in Italia. E quando finalmente era arrivato il loro turno, là nel porto di Misurata, Anaya, ragazza etiope di 26 anni sposata a un eritreo, era ormai incinta di nove mesi.
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«Il giorno che ho saputo di essere sieropositiva…»
«Da dove vieni tu, dall’Italia? E cosa fai in Malawi? Vuoi ascoltare la mia storia? E allora eccola, la mia storia.
Mi chiamo Mary e ho 26 anni. Abito a un’ora a piedi da qui, un’ora quando non piove perché se la strada diventa fango, allora posso metterci mezza giornata o non arrivare affatto.
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Storia di Giusi, che ha vinto la partita contro l’Aids
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