«A proposito di migranti ed emigranti, non dobbiamo mai dimenticare che migliaia e migliaia di italiani, nel secolo scorso, sono partiti dalla loro Patria verso l’America, la Germania, l’Australia, il Canada… con la speranza di trovare lavoro, un futuro migliore per i propri figli, visto che nel loro Paese non riuscivano ad ottenerlo, con le umiliazioni, le angherie, i soprusi e le violenze, che hanno dovuto sopportare! Non è passato poi così tanto tempo…».
Insieme a queste parole due foto, quella di una nave di emigranti italiani diretti in America e quella di un barcone di migranti in arrivo sulle coste siciliane.
Gianni Morandi ha commentato così, sulla sua seguitissima pagina Facebook (oltre un milione e 200 mila “mi piace”) la strage in mare dei giorni scorsi.
E lo ha fatto con coraggio, parlando chiaro, dicendo cose semplici ma dirette, senza incisi e prudenze, lui che per mestiere deve piacere al pubblico, alla gente. A tutto il pubblico, a tutta la gente.
Può un cantante popolare esprimere un’opinione del genere in un Paese sempre più intollerante? Può, se corre il rischio. E infatti.
Sulla sua bacheca sono piovuti (e stanno piovendo anche adesso) insulti della (solita) parte di popolazione senza pietà. Ingiurie vere e critiche aspre sparse tra i 15 mila messaggi che quel suo post ha raccolto.
E che lui stesso racconta in un altro post: «Frasi come “andrei io a bombardare i barconi” o “sono tutti delinquenti e stupratori” oppure “vengono qui solo per farsi mantenere”, mi hanno lasciato senza parole….
Magari qualcuno di questi messaggeri ha famiglia, figli e la domenica va anche a messa. Certamente non ascolta però, le parole di Papa Francesco…».
In queste ore Gianni Morandi sta rispondendo, uno alla volta, ai commenti critici. A chi gli dice di «non fare moralismo col portafoglio pieno» e di «accogliere questi migranti nelle tue ville». E a chi gli sottolinea che «gli italiani emigranti facevano la fame, questi dormono in alberghi a quattro stelle».
Risponde e mi piace come lo fa. Senza retorica.
Ma ricordando che i migranti sono «persone che lasciano la loro terra per cercare un lavoro, addirittura imbarcano bambini da soli per dargli la speranza di un futuro.
Come fa qualcuno a non rendersi conto che su quelle barche ci sono anche bambini?
E che ci sono i delinquenti e le persone per bene nella stessa percentuale in tutti i popoli nel mondo?».
Sono parole efficaci. E a me viene da dire: bravo Morandi. Che forte della tua popolarità magari qualcuno alla fine lo convinci che chi parte per mare lascia dietro di sé solo disperazione. E che va aiutato sempre, anche con la pietà.
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