Ora, io sono una brontolona che non sta mai ferma. E da quando la mia “casa professionale” è la scrivania di Segrate invece di un qualunque mezzo di trasporto (treno, traghetto, autobus, elicottero, aereo di linea, C130, motorino, bicicletta, piedi) con cui ho girato per buona parte della mia vita da giornalista, sbuffo e mi agito ancora di più.
Però ci sono bei momenti in cui, anche se inchiodata alla sedia, sono proprio contenta di quello che faccio.
Ieri, per esempio: ero su un treno (va beh, lo so che mi contraddico ma… è un caso) che mi portava a condurre un convegno a Verona quando ho aperto l’iPad e su Giorni Moderni, il blog di Donna Moderna, ho visto il pezzo della mia collega Giusy Cascio intitolato “Dietro le quinte di Parolexdirlo”.
Ce l’abbiamo fatta, ho pensato. E sono stata contenta.
Parolexdirlo è l’e-book pubblicato da Donna Moderna con Scrivo.me, il portale di self-publishing Mondadori. Raccoglie 41 racconti scritti dalle lettrici e altri 13 firmati da scrittori importanti.
Lo abbiamo pensato un giorno al quarto piano di palazzo Niemeyer, io e Edoardo Brugnatelli che è il direttore di Scrivo.me, e Anna Da Re, digital pr. «Chiediamo a esordienti e scrittori professionisti di scrivere una lettera-racconto a chi vogliono loro… e ne facciamo un e-book».
Era solo un’idea ma ci piaceva tanto. Così l’abbiamo “portata” in mensa, perché intorno a un tavolo si ragiona meglio, e il pranzo sul vassoietto è diventato un confronto a cui si sono aggiunti Giusy Cascio, che a Donna Moderna si occupa di tante cose e anche di libri, e Niccolò de Mojana, che lavora al social network aNobii.
Si fa? Sì, dai si fa! Così abbiamo telefonato agli scrittori e tutti ci hanno detto subito sì (Michela Murgia per la quale ho un debole, Sandrone Dazieri che conosco dal suo primo libro sul Gorilla, e Alessandra Appiano, Raul Montanari, Licia Troisi e tanti altri). A questo punto abbiamo lanciato l’iniziativa sul giornale, su Giorni Moderni e su Scrivo.me: «Seguite le lezioni di scrittura creativa di Edoardo Brugnatelli su Donna Moderna» abbiamo detto alle lettrici (e ai lettori) «e inviateci il vostro racconto».
A causa del mio pessimismo cosmico temevo che nessuno avrebbe scritto. Invece è successo quello che già tanti anni fa mi era accaduto, quando avevo organizzato la prima campagna per le adozioni a distanza (proprio la prima, per questo sono finita anche in tv) e avevo passato in apnea un bel periodo convinta che mai avremmo trovato 1.000 persone disponibili a sostenere un bambino di un Paese povero (mille perché l’iniziativa si intitolava “Mille mamme per mille bambini”). Alla fine erano arrivate 22.000 richieste: enormi sacchi di posta, perché allora non c’erano le mail.
Noi avremmo voluto completare l’ebook per Natale, ma i racconti inviati sono stati così tanti che siamo scivolati a marzo. Li ha selezionati Edoardo e li ha messi in classifica la scrittrice Chiara Gamberale mentre, settimana dopo settimana, entravano “in squadra” altri colleghi: Roberto Porta, art director che ci ha fatto la copertina, Anna Godeassi, che ce l’ha disegnata, Giorgio Bellante, graphic designer.
E se oggi vi racconto questo, e lo intitolo #Lecosebelledelmiolavoro, è perché è davvero così: partecipare alla costruzione di un libro, poterlo fare insieme a centinaia di persone “conosciute” grazie al giornale e alla Rete, scoprire storie appassionanti e collaborare a un lavoro collettivo che mette al centro la scrittura (e la passione per la scrittura), è proprio una cosa bella del mio lavoro.
Parolexdirlo è qui, e potete scaricarlo gratis. Noi a Segrate, intanto, ci vediamo domani in mensa. Perché abbiamo una nuova idea…
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Monica, bello sapere che siete un gruppo di persone con ancora tanta passione nel lavoro. Non è da tutti i giorni. Soprattutto quando ci sono in ballo lettrici (sconosciute e anonime come me 🙂 che ricevono la soddisfazione doppia: quella vostra, nel toccare con mano il vostro impegno profuso come redattori-organizzatori e menti del contest, quella propria nell’essere riuscita a raggiungere i vostri cuori e le vostre menti. Un connubio di emozioni speciali. Grazie! Siete forti (e toghi/e!)!!