Una tigre che salta in un cerchio di fuoco. L’ho vista una volta, quando ero bambina. Mi avevano portato al circo, doveva essere un giorno di festa. Ma a me il circo non piaceva. Mi metteva tristezza, e mi ricordo la tigre…. Gli spettatori applaudivano mentre io chiudevo gli occhi, pensando a che paura provasse quel povero animale.

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Non era bastato che il 71 per cento degli italiani – secondo Eurispes – non volesse più gli animali dei circhi. Non era bastato l’impegno di associazioni come l’Enpa e la Lav.

Nel novembre 2017 era  stata approvata  la Legge del Codice dello Spettacolo n.4652. Ne faceva parte anche l’emendamento della relatrice Rosa Maria Di Giorgi del Partito Democratico che aveva soppresso la norma che prevedeva l’eliminazione di ogni ricorso ad animali negli spettacoli (criticata dai lavoratori del settore) ma aveva introdotto una delega al governo per il «graduale superamento» dell’utilizzo degli animali nei circhi.

Il “graduale superamento” è altra cosa rispetto alla “eliminazione” degli animali. Ma le associazioni ambientaliste si erano impegnate a vigilare.

Nonostante la battaglia per una legge più rigorosa, i commenti erano stati positivi. «Dopo decenni di silenzio sul tema da parte di Governo e Parlamento, salutiamo positivamente la trasformazione in Legge di questo impegno, un importante passo in avanti verso la tutela degli animali e il rilancio a uno spettacolo davvero umano» aveva detto la LAV. «Il bicchiere del provvedimento è mezzo pieno grazie all’estensione non solo ai circhi ma anche agli spettacoli viaggianti, come da noi proposto, della previsione del graduale superamento dell’utilizzo degli animali. La parte più retriva del mondo circense ha provato a far cancellare questo importante comma fino all’ultimo, senza riuscirci».

Un passo avanti, almeno così sembrava.

Peccato che la legge prevedesse entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore (il 27 dicembre 2017) l’adozione di uno o più decreti legislativi, quelli che delegano il governo a mettere in pratica la riforma.
I dodici mesi previsti sono scaduti e di decreti legislativi che indicassero  come “superare l’utilizzo degli animali” nei circhi e cosa fare degli animali già utilizzati, non se ne sono visti. E’ tutto come prima, con i circhi regolati dalla legge 337 del 1968, più di cinquant’anni fa. Non c’è stata neanche una proroga che permettesse al governo di rinviare l’emissione dei decreti legislativi.

Oggi, e siamo a gennaio 2020, si spera nelle parole del Ministro delle Attività Culturali Alberto Bonisoli che ha annunciato di essere al lavoro per realizzare nei primi mesi del 2020 il “famoso” Decreto attuativo della Legge del 2017 sullo spettacolo.

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Una tigre che salta in un cerchio di fuoco. L’ho vista una volta, quando ero bambina. Mi avevano portato al circo, doveva essere un giorno di festa. Ma a me il circo non piaceva. Mi metteva tristezza, e mi ricordo la tigre…. Gli spettatori applaudivano mentre io chiudevo gli occhi, pensando a che paura provasse quel povero animale.

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Oggi è diverso, almeno un po’.

Ci sono più consapevolezza e rispetto per i diritti degli animali, e mi sembra una conquista grandissima.

Sono sempre più numerosi i Paesi, in Europa e nel mondo, che hanno già vietato o limitato l’utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli (18 gli Stati membri dell’Unione europea che lo hanno proibito, in modo totale o parziale).

Guardate questo bellissimo filmato che racconta la liberazione in una riserva protetta di animali costretti per anni nei circhi.

 

In Italia abbiamo sperato. Grazie a un disegno di legge del governo (DdL 2287-bis) che prevedeva la loro graduale dismissione. Com’è andata lo leggete sopra.

Eppure, solo nel 2016 sono stati sei i circhi condannati in vari gradi di giudizio per reati come il maltrattamento. E c’è ancora chi fa saltare le tigri nei cerchi di fuoco, come ha documentato la Lav, la lega italiana antivivisezione, in questo filmato diffuso a supporto della campagna promossa qualche tempo fa e intitolata “Un bel passo avanti”.

E’ ora di mettere definitivamente la parola fine all’utilizzo degli animali in tutti i circhi italiani.

Io sono d’accordo. E dedico il mio impegno a quella tigre costretta a saltare nel fuoco in un circo di tanti anni fa…