Nella foto che accompagnava la notizia dell’addio a Pluto, ho visto un cagnone dal muso intelligente, lo sguardo intenso. Così ho cercato, su Facebook, notizie che mi raccontassero di lui.
E ho trovato questa piccola storia. Tenera e importante.
Pluto era un cane bellissimo, genere lupo, che ha vissuto la sua vita libero nel centro storico, che non ha mai lasciato anche quando il centro è diventato “zona rossa” e impraticabile a causa dei crolli del terribile terremoto del 6 aprile 2009. Un simbolo per l’Aquila, città che si sta lentamente rialzando da quella tragedia.
Perché fosse un simbolo lo vedete qui. Questo cane, a cui tutti volevano bene, era soprannominato “Il sindaco”: non c’erano manifestazione o iniziativa a cui non fosse presente. Oggi in città si sta progettando di dedicargli una statua in ricordo.
Scrivono sulla pagina Facebook “Cani dell’Aquila” (quasi 10.000 like):
«Pluto era però ormai vecchio e da alcuni mesi le sue condizioni fisiche erano molto precarie. Per questo, da mesi era seguito con particolare attenzione e accudito con amore e dedizione: imboccato per farlo mangiare, controllato più volte al giorno nei suoi ormai brevi spostamenti, monitorato periodicamente dal veterinario della Asl, sottoposto alle cure necessarie per alleviare i suoi disturbi.
Due giorni fa il suo stato è improvvisamente e drasticamente peggiorato: non riusciva più a nutrirsi e nemmeno a bere. Ricoverato al canile sanitario della Asl, si è addormentato senza soffrire.
E’ vissuto a lungo, libero e amato. E’ stato accudito e curato al meglio quando la sua fibra forte e il suo carattere orgoglioso hanno dovuto cedere alla vecchiaia.
Lo abbiamo seguito in mille avventure, e gli abbiamo salvato la vita in più di un’occasione, riuscendo a garantirgli fino alla fine quella libertà che più di ogni altra cosa amava.
Ha mangiato ottime polpette e accompagnato i turisti col suo passo ormai incerto fino al penultimo giorno di vita. Rimarrà per sempre con noi».
Dicono che anche quando L’Aquila era solo macerie e dolore diffuso ci fosse sempre qualcuno pronto a dedicare un po’ di attenzione a Pluto.
Io penso che una città che ha tanto sofferto ma non per questo ha mai smesso di volere bene anche al suo cane, sia una città a cui tutti noi non possiamo che voler bene.
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