“Pronti a salpare” di Edoardo Bennato ha vinto la diciannovesima edizione del Premio Amnesty International Italia, indetto da Amnesty e dall’associazione culturale Voci per la Libertà. In passato si erano aggiudicati il riconoscimento artisti come Daniele Silvestri, Ivano Fossati, Subsonica, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Fiorella Mannoia, Francesco Guccini.
Mare bianco dei crociati / mare nero dei pirati / pronti a salpare
senza tanti complimenti / pagamento in contanti / pronti a salpare
senza farsi troppi conti / sulla barca sono in tanti / pronti a salpare
sulla via della speranza / non ci si può disperare / pronti a salpare
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La notizia mi è arrivata stasera, mentre leggevo dell’Austria, che ha deciso di costruire una specie di muro al Brennero, al confine con l’Italia, per limitare l’accesso dei migranti. La barriera sarà lunga 250 metri e comprenderà l’autostrada e la strada statale.
«Non chiamatelo muro» ha detto il presidente austriaco Heinz Fischer. E come dovremmo chiamarlo, mi chiedo io.
Questa storia dei muri sta diventando insopportabile. Governi che chiudono occhi e orecchie e confini e non ascoltano nessuno, a partire da Papa Francesco che proprio oggi, chiedendo di “rimuovere i muri della triste realtà”, ha fatto riferimento tanto alla chiusura del confine tra Grecia e Macedonia e alla tragedia degli 11 mila migranti accampati a Idomeni, tanto alla barriera che si va creando sul valico del Brennero.
Muri (barriere, strutture per controlli… scegliete voi come chiamarli) che uccidono l’Unione europea e ammazzano – permettetemi questo termine – i tanti che fuggono dalle guerre.
Niente rotte regolari / solo porti alternativi / pronti a salpare
niente orari per gli arrivi / niente luci niente fari /pronti a salpare
Edoardo Bennato vince con una canzone che ha un titolo che dice tutto.
E che lui spiega così: «Non è dedicato a chi scappa dall’inferno della miseria, delle guerre, delle carestie, a chi ovviamente è sempre pronto a salpare. E’ dedicato al cosiddetto mondo occidentale, il mondo del benessere, della pace, dell’abbondanza, che deve, e sottolineo deve, essere pronto a salpare, a cambiare modo di pensare. Non è buonismo spicciolo. Non abbiamo altra scelta e non serve chiudere le frontiere o alzare muri».
«La canzone parla di chi – anche in questo momento – sta attraversando il mare in cerca di rifugio e sicurezza» dice Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia. «Parla di chi sta fuggendo dagli orrori di una guerra che ha distrutto la vita di migliaia di persone.
Non solo di coloro che l’hanno persa definitivamente, ma anche di coloro che sono costretti a ricominciare tutto,
in una terra straniera che spesso non li vuole e fa di tutto per ricacciarli indietro.
Edoardo Bennato, con le sue parole e la sua musica, ci aiuta a fare conoscere questa tragedia e i suoi protagonisti: uomini, donne e bambini che meritano la nostra solidarietà di essere umani.
Ma formula anche un auspicio: che ‘Pronti a salpare’, pronti a cambiare il proprio modo di vedere le persone che arrivano sulle nostre coste, siano i nostri concittadini, gli abitanti della ricca e non più tanto generosa Europa. Noi, quell’auspicio, non possiamo che condividerlo».
E se i tempi son cambiati / resta il mondo da cambiare / pronti a salpare
e anche noi privilegiati / del sistema occidentale / pronti a salpare
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