Sembrava salvo. Invece il lupo è ancora sotto attacco.
Anzi, nonostante il quasi milione di firme raccolte grazie alla mobilitazione delle associazioni ambientaliste e animaliste e alla petizione lanciata su Change.org dai Verdi, il piano che il 23 febbraio verrà sottoposto alla Conferenza Stato-Regioni prevede uccisioni per fini “scientifici” e caccia aperta nei parchi nazionali e regionali.
Metto subito le mani avanti. Ho sempre tifato per il lupo di Cappuccetto Rosso, anche se già all’inizio della favola è chiara la fine pessima a cui è destinato. Mentre ho sempre pensato che Cappuccetto Rosso fosse un po’ scema; sua nonna, che la confonde con il lupo, parecchio stordita; il cacciatore che uccide il lupo e gli apre la pancia un essere crudele.
C’era una volta un lupo bellissimo ma molto malato. Era stato colpito da un virus grave, il cimurro ceppo artico. Lo stesso che negli anni precedenti aveva decimato i lupi nel parco d’Abruzzo.
Questa storia ve la racconto così come mi è arrivata oggi con un comunicato stampa della Guardia costiera. Da cui io ricevo abitualmente aggiornamenti sul recupero di migranti in mare, a volte anche migliaia in un solo giorno.